31.7.06

Capitolo 6 - Frutti per Kagua (1972)

Frutti Per Kagua

Ho aspettato sette lune
per tentare la magia.
Ho raccolto questi frutti
ed il sole è andato via.
Son frutti sacri che nel mio giardino coltivo
e nutro per far volare, tra spazi oscuri,
però, pieni di vera luce, la tua mente.

Salirai verso il cielo e parlare tu potrai,
con lo spirito più grande che il credo ci insegno.
Con occhi dolci lui, ti spiegherà
il perché di questa guerra.
Poi ti terrà per mano e ti darà
la forza di andare avanti.

Io sono pronto, voglio provare,
dimmi sciamano cosa devo fare.
Mi han detto che devo chiudere gli occhi,
dimmi sciamano cosa devo fare.
Guardami Kagua, guarda se vuoi,
non faccio niente che non puoi vedere.
Mangia i raccolti per te.

Kagua sii fiero, tra poco sarai
nei cieli alti e con lui parlerai.
Sono già in alto e non vedo più
le luci del campo rimaste laggiù.
Musica sento, mi porta con sé.
Sempre più calma intorno a me.
Corro tra mille colori.

Quando lui è apparso,
ero contro il sole.
Mi ha parlato senza,
senza dir parole.
Erano grandi gli occhi miei.
Fili d'aria azzurri e nubi colorate
erano il suo corpo.
Ed ali di farfalla ed altre cose che non so.
Dopo avermi aperto il cuore alla ragione
è svanito in cielo senza far rumore.
Sono solo senza lui.
Attraverso boschi di cascate bianche, sono scivolato.
Il campo è ancora sveglio, potrò spiegare a tutti che…
lo spirito mi ha detto che potrò morire,
ma sarà il mio corpo e non è importante.
L'anima serena a lui andrà.
Seguitemi fratelli, insieme cercheremo
di fermare l'onda dei nostri nemici.
Se non riusciremo sarà perché così vorrà.


Grande Spirito

Perché hai gettato nel vento
la vita dell'uomo che credeva in te,
se adesso resti solo,
che il tuo popolo muore, perché.

La gente tua dov'è,
riposa lungo il fiume dove la guidasti tu,
non vedrà mai più il sole di dio.
Dimmi perché.

Quando io diventavo uomo,
tu dipingevi il viso mio.
Io sono morto con il viso
dipinto per la tua fede. No!
A chi comanderai se tu ormai
non hai più figli e il tuono che,
tu lancerai, nessuno ascolterà.


Il Tramonto Di Un Popolo

Fame, freddo, odio e sangue
han visto gli occhi miei.

Sediamo qui, intorno ai fuochi,
per chiedere che cosa sarà di una razza
che ha dato tanto al vento, se non può più lottare.

Ci chiamano cani rossi, ma non sanno che,

Abbiamo fatto figli e figli ancora,
per poter avere la terra che noi avevamo da sempre,
con guerre e dolori l'abbiamo difesa da ogni invasore.

Che farai di noi, che sarà?
Continuerò a parlare
come sempre con gli eroi,
tu lo sai che domani non cambierà.

Figlio, tu combatterai sapendo
che la morte sola vincerà
e sarà al fianco dei nemici tuoi.
Si, padre mio ciò che hai detto è vero,
ma tutti i bianchi dovranno capire
che non potranno mai dire che noi…

Ti hanno chiesto pace per avere
terra arida in cambio.
Terra nostra, vera terra,
in te la nostra libertà.


L'Ultima Notte

Ho paura di dormire, sapendo che,
i fantasmi dei guerrieri troverò

Sto seguendo già
il torpore di un sonno stanco.
E a nulla serve
che io lotti per stare sveglio.
Ecco che, la visione mi assale.
Il mio popolo cavalca
nella prateria e corre verso sud.
Spettri senza corpo
e forme senza viso,
son le luci che io vedo
al di là della collina.

E nel campo di battaglia,
tra la polvere ed il sangue,
non compare il nostro dio ad aiutarci.
Uomini diversi
hanno invaso la pianura,
perciò sole sorgi in fretta
e allontana la paura.

E la realtà torna col sole,
tutto finisce,
ritorna il giorno in un attimo.

Sono sveglio,
mi alzo e corro a vedere.

Il sole è grande ed io cammino
per il mio campo, alto ti attende.
Anche l'ultimo fuoco è spento.

Salirò sul mio cavallo con le armi,
griderò il mio saluto verso il sole.
Non avrò più paura di morire
ora che i miei fratelli sono intorno a me.

Il mio sogno è finito è giorno.
Oggi al nostro fianco un dio cavalcherà.

È l'aria libertà.