19.8.06

Festa Mobile - Diario di Viaggio della Festa Mobile (1973)

9 Novembre

Abbiamo deciso di tenere questo diario perché per la prima volta dobbiamo attraversare i confini e raggiungere il paese di Stellas, dove presto avverrà l'incoronazione del principe Xin On.


La Corte Di Hon (21 Gennaio)

Il viaggio è terminato. Siamo nella città. La gente sta preparandosi per la festa, una tendopoli multicolore ricopre i prati fuori dalle mura. Si fa sera e la festa comincia.

Cento giorni dura la festa di On,
cento giorni il sole non tramonterà.
On se ne sta sul suo trono,
la festa mobile vive.
Cento colpi a salve salutano On,
gente acclama in coro il suo nuovo re.
Sembra una festa d'amore,
ma è una maschera falsa.
La pace sembra regnare,
ma è sovrana la guerra.
Cento giorni visse la festa di On,
cento feste al giorno soltanto per lui.
Sembrava festa d'amore,
ma era festa di morte.





Canto (22 Gennaio)

La festa sta per finire. Concludiamo la nostra rappresentazione con un canto ispiratoci dal viaggio fantastico.

Canto i colori del tempo,
il ritmo del vento
che vivono in me.
Canto leggende create
da uomini grandi,
per l'umanità.
Canto i bianchi sogni
di un bambino e
i suoi eroi di fiaba.
Canto gli anni che
una donna aspetta
per aver un figlio
che non ha.
Canto la storia di gente
che vive felice
nell'ingenuità.
Canto l'amore, la pace,
riflessi contrari
della realtà.
Canto la malinconia
di un uomo
che sa di essere solo.
Canto la morente
razza umana, i sacri mostri
e gli angeli che ha.
Canto un futuro sognato,
un domani perduto,
che non verrà mai.
Canto lontane galassie
e soli diversi lontani da me.


Aristea (25 Gennaio)

Da tre giorni siamo sulla strada del ritorno. Sostiamo in un misterioso monastero che domina una grande vallata. Prima di ripartire, chiediamo alla grande sacerdotessa Aristea, di svelarci il futuro.

Lei lo sguardo posò
sulle nostre mani,
in silenzio, e poi
lei segnò la sua fronte
e le nostre menti
rivelandoci
…voi andrete laggiù,
dove il sole non c'è,
dove l'uomo non ha
la felicità
e nel buio poi,
noi vedemmo noi.


Ljalja (28 Gennaio)

Di nuovo in viaggio, attraversiamo un paese desolato, distrutto dalla guerra: la profezia di Aristea si è avverata. Una giovane donna si aggira disperata tra le macerie fumanti della sua casa.

Senza colpa piangevano gli occhi suoi,
tra le braccia stringeva il suo bambino,
forse ucciso dal padre sconosciuto,
era ancora una bambina,
non aveva più futuro
e se ne stava lì,
senza avere più un ricordo suo.
Volevamo portarla via con noi,
per sognare lontano dalla guerra
i suoi sogni liberi dal niente,
poi piangendo lei sorrise,
non aveva più parole
e se……


Ritorno parte I, II, III, IV

Tutto quello che abbiamo visto e vissuto in questi giorni, ci ha rivelato una realtà che non eravamo abituati a intravedere nella nostra vita di sempre. Gli On esistono anche da noi!!!

Giocare tutti insieme, andava bene prima,
quando la vita e il tempo erano solo nostri.
La festa era finita, cosi lasciammo On,
la sua gente libera senza la libertà.
Tornavamo lentamente, ritornavamo a casa
e i ricordi nella mente sembravano di pietra,
pietra rossa per il sangue di innocenti
morti in nome di una loro verità,
martiri di On e del sogno di una nuova
realtà. Sotto un cielo differente,
noi rivediamo casa.
Le abitudini e i momenti sono quelli di
sempre, l'esperienza è finita
in un ricordo, rientriamo nella
nostra civiltà, dove un giorno
On, con la legge del più forte arriverà.